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In Italia, vige un sistema assicurativo obbligatorio contro i rischi di infortunio o di malattia riconducibili al lavoro, a cui sono vincolate le aziende pubbliche e private. E’ gestito dall’Inail che, per conto dello Stato, eroga determinate prestazioni economiche e non, ai lavoratori che si dovessero ammalare o subire un incidente sul lavoro. I principali riferimenti legislativi che regolano il suo funzionamento sono: il Testo Unico n. 1124/65 e i Decreti legislativi n. 38/2000 e n. 81/2008.
L’Inca Cgil, nella sua attività di tutela individuale, assiste i lavoratori e le lavoratrici per agevolare l’accesso e il riconoscimento delle prestazioni, nel pieno rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, avvalendosi di una rete legale e medico-legale di qualità, del rapporto con i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e con le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) nei luoghi di lavoro.
Infortunio sul lavoro
La legge definisce l'infortunio sul lavoro indennizzabile dall'INAIL l'evento che avviene “per causa violenta in occasione di lavoro e da cui sia derivata la morte o una inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero una inabilità temporanea assoluta che comporti l’astensione per più di tre giorni” .
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Sentenza
Cassazione (sez. Lavoro/23850 del 5 settembre 2024) sulla figura del Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza.
I giudici hanno dichiarato illegittima la sanzione disciplinare inflitta da un’azienda a un dipendente per le sue dichiarazioni ai media in materia di incidenti sul lavoro.
La sentenza, oltre a ribadire la centralità dell’articolo 39 della Costituzione, sulla libertà di organizzazione sindacale, afferma che l’attività del RLS debba essere equiparata a quella di un rappresentante sindacale.
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Sentenza - Cassazione Penale, Sez. 4, 11 luglio 2024, n. 27518
Caduta dall'alto: non ha alcun rilievo la natura giuridica del rapporto di lavoro tra l'appaltatrice e il lavoratore. Responsabilità del titolare dell'impresa appaltatrice
Confermata la condanna all’imputato, in qualità di legale rappresentante della impresa appaltatrice e di datore di lavoro del lavoratore deceduto, colpevole del reato di omicidio colposo con violazione della disciplina prevenzionistica in materia di infortuni sul lavoro.
Fatto
1. La Corte di Appello di Catania, con la sentenza impugnata, ha confermato la decisione del Tribunale di Ragusa la quale aveva riconosciuto A.A.in qualità di legale rappresentante della impresa appaltatrice G E D Costruzioni di A.A. Sas e di datore di lavoro del lavoratore infortunato, colpevole del reato di omicidio colposo di B.B. con violazione della disciplina prevenzionistica in materia di infortuni sul lavoro e lo aveva condannato alla pena di giustizia (anni tre di reclusione) con esclusione del riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.
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CGIL E INCA DALLA TUA PARTE
Il Diritto al lavoro e la tutela del lavoro sono i pilastri della nostra Costituzione,
ma in Italia il numero degli infortuni, anche mortali, e delle malattie professionali sono inaccettabili.
Ogni giorno si muore sul lavoro. In questi giorni abbiamo assistito all’ennesima strage sul lavoro, a Suviana, dopo Brandizzo e Firenze.
A febbraio 2024 i morti sul lavoro sono già 119, il 19% in più rispetto allo stesso periodo 2023.
Nel 2023 sono morti 1.041 lavoratori e lavoratrici.
Nel 2023 gli infortuni sul lavoro hanno riguardato 585.000 lavoratori e lavoratrici.
Di lavoro ci si può ammalare; le malattie professionali denunciate seppur in aumento rispetto agli anni precedenti (+ 19,7%) (72.754), sono ancora ampiamente sottostimate, sebbene decine di migliaia di persone soffrano a causa delle patologie contratte in ambito lavorativo.
L’Inail riconosce mediamente solo tre casi su dieci denunciati!
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Seminario - Rete Regionale Toscana RLS
Ente Unico Scuola Edile-CPT
Provincia di Livorno
via Piemonte n. 62/B Livorno
14 Giugno 2023 - h. 8.45 - 13.30
Il Seminario affronta i rischi da calore e da radiazioni solari nei lavoratori “outdoor”. E’ noto da tempo che l’esposizione a calore può comportare malori anche gravi e aumento del rischio infortunistico così come l’esposizione incongrua alle radiazioni solari può condurre a danni e patologie anche tumorali a carico degli occhi e della pelle. In ambito lavorativo è interessata qualunque mansione che comporti attività non occasionale all’aperto: i comparti maggiormente a rischio sono l’edilizia civile e stradale, il comparto estrattivo, il settore agricolo e della manutenzione del verde, il comparto marittimo e balneare, ma possono essere interessati numerosi altri settori.
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