Edilizia
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- Scritto da Virginio Galimberti*
TI CONOSCO “MASCHERINA”
E’ il titolo di un articolo per una rivista specializzata che ho usato parecchi anni fa per tentare di spiegare l’efficacia di certe maschere denominate all’epoca “Facciali filtranti” (oggi Semimaschere Filtranti) destinate alla protezione del lavoratore sul luogo di lavoro e non.
Si chiamano DPI e, per essere messi sul mercato, devono essere soggetti obbligatoriamente alla Certificazione CE (marcatura che si trova sullo stesso facciale).
Per il fabbricante che li produce e li mette sul mercato non esiste una differenza di destinazione d’uso; sono Dispositivi di Protezione Individuale che proteggono allo stesso modo sia il lavoratore e sia il cittadino comune.
La differenza tra il cittadino e il lavoratore sta nel fatto che il lavoratore per poterle utilizzare deve essere soggetto ad un addestramento obbligatorio lo stesso che deve essere attuato per tutti gli altri dispositivi di protezione delle vie respiratorie. (vedi art. 77 del D.Lgs 81/2008).
La maschera (o mascherina) chirurgica non possiede queste caratteristiche filtranti e ha una tenuta sul viso molto precaria.
Pertanto non può essere adatta a trattenere virus e/o batteri nella fase di inspirazione.
Altro punto di grande importanza per l’uso delle Semimaschere Filtranti (il problema esiste in modo minore anche per le maschere chirurgiche) consiste nel modo corretto di indossarle (in base al quale viene garantita o meno l’efficacia del mezzo stesso).
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Il filmato della serie di Napo (Best signs story) fornisce informazioni di base sulla segnaletica di sicurezza presente negli ambienti di lavoro. È stato sviluppato per fornire un'utile guida ai neoassunti e un valido strumento di “ripasso” per gli altri lavoratori. Vengono mostrate diverse situazioni lavorative in cui la segnaletica è importante. Il filmato è adatto per tutti i settori produttivi e per tutti i tipi di lavoratori ma soprattutto per i neoassunti o per gli studenti.
Napo e i segnali di sicurezza: Segnali di avvertimento e di divieto
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LAVORI IN QUOTA
Per lavoro in quota si intende l’attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile (art. 107 d.lgs. 81/2008) e che lo espone ad importanti rischi per la salute e sicurezza.
Il rischio prevalente è la caduta dall’alto che, secondo dati recenti tratti dal sistema Infor.Mo, rappresenta circa un terzo degli infortuni mortali nei luoghi di lavoro.
RISCHI PER LA SALUTE
Traumi
I traumi derivanti da cadute dall’alto possono essere causati principalmente da:
- impatto contro ostacoli;
- effetto pendolo e conseguente urto contro ostacoli;
- decelerazioni rapide impresse dal sistema di arresto caduta;
- errato utilizzo del sistema di arresto caduta.
(Inail - Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale)
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Sottocategorie
Ponteggi-Scavi
Ponteggi-Trabattello-Scavi
Formazione
Formazione per i lavoratori della Edilizia
"Nelson Mandela":
L’istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo.