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Roma, 2 mag.2017 - Gli infortuni sul lavoro denunciati all'Inail nei primi tre mesi dell'anno sono stati circa 162mila, di cui 190 con esito mortale, 14 in piu' rispetto allo stesso periodo del 2016. Lo comunica l'istituto sottolineando che sono state oltre 15mila le denunce di malattie professionali.

- IN AUMENTO I CASI MORTALI, RADDOPPIANO TRA LE DONNE: Le denunce di infortunio mortale presentate nei primi tre mesi di quest'anno sono state 190, in aumento di 14 casi rispetto ai 176 decessi del trimestre gennaio-marzo 2016 (+8%).
All'incremento concorrono in misura rilevante alcuni incidenti sul lavoro con morti plurime, assenti nel primo trimestre 2016.
Si tratta, in particolare, dei 16 decessi legati alle tragedie avvenute in gennaio in Abruzzo, a Rigopiano e Campo Felice, ai quali si aggiungono altri otto casi avvenuti tra gennaio e febbraio in quattro distinti incidenti sul lavoro con morti plurime. Nel mese di febbraio l'aumento tendenziale dei decessi e' stato attenuato a poche unita', per poi invertire sensibilmente la tendenza nel mese di marzo, con 13 denunce di infortuni mortali in meno rispetto allo stesso mese del 2016.


L'incremento dei casi mortali tra i primi trimestri 2016-2017 e' dovuto esclusivamente alla componente femminile: le denunce di infortunio con esito mortale delle lavoratrici risultano infatti raddoppiate, da 15 a 30 casi, a fronte di un calo di un solo decesso tra gli uomini (da 161 a 160). Quasi la meta' delle denunce delle donne riguarda decessi avvenuti in itinere, ovvero nel tragitto tra la casa e il posto di lavoro, contro il 18% degli uomini. All'incremento contribuisce solo la gestione
Industria e servizi (da 136 a 170 decessi), mentre Agricoltura e conto Stato presentano una diminuzione (da 23 a 13 casi e da 17 a 7 rispettivamente). Tra le regioni che hanno visto aumentare il numero delle denunce di infortuni mortali nei primi tre mesi del 2017 rispetto a quelli del 2016 spiccano l'Abruzzo (da 7 a 19 decessi), la Sicilia (da 7 a 18) e il Veneto (da 16 a 22), mentre la riduzione maggiore e' stata rilevata nelle Marche (da 12 a 3 decessi), in Piemonte (da 17 a 12) e in Puglia (da 12 a 8).