Protezione dei lavoratori dai rischi da esposizione a RADIAZIONE SOLARE
SEZIONE A
EFFETTI SULLA SALUTE E SORVEGLIANZA SANITARIA;
SEZIONE B
METODICHE E STRUMENTAZIONE PER LA MISURA;
SEZIONE C
VALUTAZIONE DEL RISCHIO;
SEZIONE D
GESTIONE DEL RISCHIO;
SEZIONE E
VIGILANZA ED ASPETTI MEDICO LEGALI.
A.1 Quali sono gli effetti avversi dell’esposizione alla radiazione solare?
Nei luoghi di lavoro che prevedono mansioni svolte all'aperto l'esposizione a Radiazione Solare (RS) costituisce un fattore di rischio per i lavoratori.
Le componenti della RS che giungono sulla superficie terrestre e che hanno degli effetti per la salute dei lavoratori esposti si collocano nell'intervallo di spettro
elettromagnetico della radiazione ottica che comprende le tre bande spettrali: ultravioletta (UV), visibile ed infrarossa (IR). (Figura A.1)
La figura A.1 mostra il tipico spettro della radiazione solare per illuminazione diretta sia all'esterno dell'atmosfera terrestre che al livello del mare. Il sole
produce una radiazione elettromagnetica con una distribuzione spettrale simile a quella emessa da un corpo nero a 5778 °K (5505 °C) che è
approssimativamente la temperatura superficiale del sole. Nell'attraversare l'atmosfera, parte della radiazione è assorbita dai gas in specifiche bande di
assorbimento. Le curve sono basate sugli spettri di riferimento dell'American Society for Testing and Materials (ASTM). Sono indicate le regioni per
l'ultravioletto, il visibile e l’infrarosso.
Di tutto lo spettro solare che raggiunge la superficie terrestre, solo la porzione con lunghezza d'onda compresa tra i 380 e i 780 nanometri è in grado di
produrre stimolazione retinica, e pertanto appartiene alla banda del visibile. Le lunghezze d'onda inferiori ai 400 nm fanno parte della regione dell'ultravioletto
mentre la banda dell'infrarosso parte da lunghezze d'onda superiori ai 700 nanometri. Si noti che negli intervalli 380-400 nm e 700-780 nm la banda del
visibile si sovrappone, rispettivamente, con quella degli UV e con quella degli IR.