Ancora due omicidi in fabbrica, ancora mancato rispetto delle norme
Articolo tratto dal sito web di Medicina Democratica
Anche a Pasqua il non rispetto della normativa di sicurezza sul lavoro miete morti tra i lavoratori.
Alla ECB di Treviglio sono stati uccisi Giuseppe Legnano e Giambattista Gatti.
Le informazioni parlano di un intervento presso l’azienda, non operativa, per la segnalazione di cittadini per maleodoranze e la esplosione di una autoclave utilizzata per “cuocere” sottoprodotti animali per la produzione di cibo per animali.
Dunque :
a) si verifica una sovrappressione dell’autoclave (in attività pur senza lavoratori ??!!) che determina un rilascio da uno dei sistemi di emergenza che gli impianti a pressione devono avere (da qui gli odori sentiti dai residenti, problema frequente per molte aziende di trasformazione di sottoprodotti animali e in genere di grassi animali)
b) i lavoratori intervengono e durante l’intervento si verifica una ulteriore sovrappressione che determina l’esplosione dell’autoclave.
Non occorre essere dei tecnici laureati per individuare dove svolgere gli accertamenti tenendo conto che la normativa su tali impianti è molto precisa, ed in particolare
1. impone “macchine” a pressione dotate di tutte le sicurezze proprio per evitare le sovrappressioni
2. obbliga a manutenzioni e verifiche periodiche (queste ultimi da parte di ASL/INAIL) stringenti per mantenere gli impianti in sicurezza
3. non permette certamente che gli impianti siano eserciti “in automatico” senza lavoratori.
Dopo i morti di Livorno (certamente per un problema di formazione di atmosfere esplosive non correttamente prevenute/gestite) ci troviamo di fronte ad un altro capitolo che richiama un altro aspetto importante ben presente e ben codificato nella normativa sulla sicurezza sul lavoro dagli anni ’50 : gli impianti a pressione.